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10 Novembre 2017
Si dice che la notte porti consiglio quando siamo particolarmente stressati o sotto pressione per una decisione da prendere.
Non è così per la cellule del corpo: una ricerca apparsa sulla rivista Science Translational Medicine, ha dimostrato che le ferite si rimarginano più rapidamente di giorno. Lo studio portato avanti dal gruppo coordinato da Ned Hoyle, del britannico Medical Research Council (Mrc), evidenzia che è l’orologio biologico a decretare i ritmi della rigenerazione cellulare, proprio quel meccanismo che ci fa sentire stanchi o affamati al momento opportuno.
Una scoperta di questa portata potrebbe rivelarsi utile per lo sviluppo di farmaci che velocizzano il processo di cicatrizzazione.
Uno degli autori della ricerca, John O'Neill, del Laboratorio di Biologia Molecolare dell'Mrc, ha commentato così questi dati sorprendenti:
“Per la prima volta dimostriamo che l'orologio biologico determina la risposta a una lesione. Le ferite guariscono due volte più in fretta di giorno rispetto alla notte, perché il nostro corpo potrebbe essersi evoluto per guarire più velocemente durante il giorno, quando c’è maggiore probabilità di procurarsi delle lesioni''.
Una macchina perfetta, non c’è che dire. Alla luce del sole le cellule sono più sveglie, insomma, e di notte rallentano il ritmo.
Oggetto di studio sono state anche le proteine presenti nelle cellule dei tessuti feriti, come l’actina: su 1.608 di queste proteine, 237 rispondevano al ticchettio dell'orologio biologico.
Gli studiosi hanno accertato questi comportamenti grazie agli esperimenti condotti sulle cellule della pelle umana e sui topi, confrontando, poi, i dati con quelli riscontrati su 118 persone in cura per ustioni. Il 60% delle ustioni avvenute durante la notte ha impiegato molto più tempo per la guarigione rispetto a quelle avvenute di giorno.