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13 Novembre 2017
Una nuova scoperta in ambito scientifico ci racconta il legame tra anoressia, obesità e ansia. Grazie ad uno studio del ricercatore italiano Graziano Pinna, dell’Università dell’Illinois, pubblicato anche sulla prestigiosa rivista Neuropsychopharmacology, si è scoperto che nei soggetti affetti da questo tipo di disturbi la produzione di allopregnanolone, la cosiddetta "molecola del buonumore", è risultata inferiore rispetto a quella di una persona in salute. La molecola in questione, più semplicemente detta “allo”, è un derivato di un ormone femminile responsabile del buon umore e delle sensazioni di benessere che una donna prova.
La scoperta è arrivata in seguito a un esperimento che ha portato il team del dottor Pinna a riscontrare un legame tra depressione e concentrazione di “allo” nell’organismo di pazienti affetti da obesità e anoressia nervosa, come conseguenza di questo tipo di disturbi alimentari.
L’esperimento è stato condotto su 12 donne con anoressia nervosa, 12 donne dal peso normale e 12 donne obese, nessuna delle quali aveva ricevuto diagnosi di depressione o ansia.
Attraverso questionari e prelievi del sangue Pinna è arrivato a un risultato molto interessante che dimostra come nelle donne affette da anoressia nervosa il livello di allo fosse del 50% inferiore a quello presente nelle donne di peso normale, e di come fosse il 60% inferiore in quelle obese. L’esame ha, inoltre, dimostrato come i livelli di progesterone fossero invece uguali in tutte le donne esaminate, a dimostrazione del fatto che nelle donne obese o con anoressia nervosa il processo che trasforma il progesterone in allo non funziona a dovere.
Confrontando i risultati degli esami con quelli dei test si è, infine, potuto constatare come nelle donne con meno allo fossero presenti forme di ansia e depressione.
Certo la scoperta del dottor Pinna sembra aprire a tantissime possibilità, soprattutto in ambito farmaceutico, molti degli antidepressivi in commercio, inefficaci su oltre la metà dei pazienti, potrebbero, infatti, essere sostituiti da farmaci in grado di aumentare la concentrazione di questa magica molecola.