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11 Dicembre 2017
Se lo chiamano “Dottor morte”, un motivo dovrà pur esserci.
Philip Nitschke, infatti, è un australiano noto per essere un accanito attivista a favore dell’eutanasia.
Da oltre vent’anni l’uomo si batte affinché essa venga diffusa e accettata in ogni Paese.
Ma c’è di più. Nitschke ora lancia “Sarco”, la prima macchina pensata per suicidarsi. Il suo costo si aggira intorno ai mille euro ed è possibile costruirla a casa, con l’ausilio di una stampante 3D.
Come funziona questa “macchina infernale”?
“Sarco” (abbreviativo di “Sarcofago”, appunto) è una specie di camera a gas e può essere usata, al bisogno, anche come bara.
In sintesi, abbiamo a che fare con una macchina della morte, ma non è certo un oggetto di sterminio di massa. Chi acquista un simile marchingegno sceglie di porre fine alla propria vita in piena autonomia.
Nel 2001 in Olanda è diventato legale il suicidio assistito (si tratta del primo Paese al mondo), e la legge è entrata in vigore dopo circa 12 mesi, ma il “Dottor Morte” aveva già da tempo somministrato legalmente un'iniezione letale a uno dei suo pazienti (era il 1996).
Nel ‘97 Nitschke ha fondato l’associazione “Exit” per il suicidio assistito. E da quel momento ha fatto parlare di sé per le sue infinite modalità per aiutare la gente a morire.
Una di queste è il libro The Peaceful Pill, (disponibile online) contenente istruzioni dettagliate su droghe e veleni per il suicidio,
Qual è la tesi portata avanti dal medico? Semplice: se hai concluso la tua vita, hai il diritto di morire.
Non c’è quindi da stupirsi se l’uomo ora lancia sul mercato un “prodotto” sviluppato con l’ingegnere Alexander Bannick, nei Paesi Bassi, finalizzato al suicidio.
“L’obiettivo è renderlo disponibile a tutti. Il limite sarà la disponibilità delle nuove stampanti 3D” ha dichiarato il dottore, aggiungendo che il suo team sta pensando di adoperare legno biodegradabile e plastica per la capsula. Il tutto alla modica cifra di circa 1.000 euro. Nulla di così proibitivo.
Come funziona Sarco? Basta compilare un questionario online che darà accesso ad un codice a quattro cifre. Entrati nella capsula e accomodati sul lettino, bisogna premere un tasto e il gioco è fatto. The end. Il dispositivo sprigiona dell’azoto liquido in modo da abbassare il livello di ossigeno.
La morte è garantita nel tempo di un caffè, e la capsula può fungere da bara, mentre la base della macchina può essere riciclata da un’altra persona che decida di morire.
Nitschke non esita a dichiarare che “Sarco porta il mondo un passo più vicino alla meta in cui ogni persona razionale può concludere la propria vita in un modo pacifico e affidabile nel momento in cui sceglie di farlo”.
Tutti propositi ammirevoli, certo. Ma la futuristica idea di imbarcarsi su una navicella spaziale fatta "a mano" per l’ultimo e definitivo viaggio ci sembra un filino inquietante.