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21 Dicembre 2017
Spesso accade di scambiare per sorelle due donne che sono in realtà mamma e figlia.
Chissà se in futuro accadrà anche a Tina Gibson, 26enne che ha dato alla luce una bambina nata da un embrione umano congelato 25 anni fa.
Immaginate, quindi, la sorpresa di Tina e suo marito nell'apprendere l'età delle cellule che hanno generato la figlia. Naturalmente i due si sono detti immensamente felici che la neonata sia in buona salute.
È questo è ciò che conta di più.
"Volevo solo un bambino, poco importa che fosse un record mondiale o meno", questo il commento della neomamma.
L'embrione da cui è nata la piccola fu congelato il 14 ottobre 1992. Tina ha aggiunto: "Questo embrione ed io avremmo potuto essere migliori amiche".
Creati con la fecondazione in vitro da una coppia anonima, gli embrioni da cui è stato scelto quello in questione erano stati lasciati in deposito in modo che potessero essere usati da qualcuno incapace o non disposto a concepire un bambino in modo naturale.
Li chiamano "snowbabies", ovvero "bambini della neve", che resistono in sospensioni ghiacciate.
Benjamin, il padre della bambina, ha la fibrosi cistica che porta spesso all'infertilità. Lui e Tina si sono rivolti al National Embryo Donation Center. Dopo gli esami medici di routine sono state avviate le pratiche per l'adozione.
Solo uno dei tre ovuli impiantati ha attecchito. Le possibilità di successo in questi casi si aggira tra il 25% e il 30%. Il travaglio è durato 20 ore, dopodiché la bambina è venuta al mondo.
Per Tina, oltre che un prodigio della scienza, si tratta di un dono davvero immenso.