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03 Gennaio 2018
Non è la prima volta che le donne si trovano a lottare per vedere riconosciuti alcuni diritti fondamentali. Sin dalla nascita del femminismo (e forse anche prima) l’argomento della parità dei sessi ha infuocato innumerevoli battaglie.
Ma c’è una buona notizia. O almeno per una piccola porzione di mondo.
In Islanda le donne possono esultare per una conquista degna di nota. Questo Paese è, infatti, diventato il primo al mondo a rendere obbligatoria la parità di stipendio tra uomo e donna. Lo garantisce la legge.
Il provvedimento riguarda aziende e uffici pubblici con più di 25 impiegati, le quali saranno tenute a produrre una serie di documenti per dimostrare che lo stipendio delle dipendenti sia pari a quello dei colleghi di sesso maschile.
Cosa succede in caso contrario? Scatterà la punizione con un'ammenda.
Non a caso l'Islanda si è classificata, negli ultimi nove anni, al primo posto tra i paesi più avanti nella parità di genere stilata dal World Economic Forum.
"È il momento giusto per fare qualcosa di radicale: i diritti umani sono diritti uguali per tutti. Dobbiamo fare in modo che gli uomini e le donne godono di pari opportunità sul luogo di lavoro. È nostra responsabilità adottare ogni misura per raggiungere questo obiettivo" aveva commentato tempo fa il ministro dell'Uguaglianza e degli Affari sociali Thorsteinn Viglundsson.
Sarà forse perché ad ottobre un nutrito gruppo di donne islandesi aveva protestato abbandonando il proprio ufficio alle 2,38 in punto. La loro perfetta puntualità ha senza dubbio sortito effetti positivi.