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28 Febbraio 2018
Sembra incredibile eppure si può essere squalificati da una mezza maratona a causa… del proprio cane!
Proprio così.
Un cane al guinzaglio che corre insieme a voi e taglia il traguardo al vostro fianco può compromettere l’esito della gara.
Nessuna fake news, è la verità.
È la storia di Nicola Tanzi, 57enne, che ha deciso di correre le mezza maratona di Barletta insieme al figlio di 17 anni, costretto sulla sedia a rotelle a causa di una malattia.
Il 25 febbraio si sono presentati alla Pietro Mennea Half Marathon 2018 e hanno poi completato il percorso di ben 21,097 chilometri.
Il tempo per loro non era importante, ciò che premeva a Nicola e al figlio era vivere quell’esperienza fianco a fianco.
Lo stesso Nicola ha dichiarato:
«Senza guardare il cronometro, perché noi lo facciamo per hobby: è un modo per trascorrere del tempo con mio figlio».
E fin qui tutto (s)corre liscio nel migliore dei modi.
Finché entra in scena lui, Fiocco, barboncino della famiglia Tanzi di 7 anni.
«A circa 50 metri dal traguardo ci stava aspettando mia moglie con il nostro cane, un barboncino di 7 anni che va pazzo per mio figlio e che gli è corso incontro appena l'ha visto: io gli ho messo il guinzaglio e mi sono diretto verso il traguardo con loro».
Purtroppo questa innocente corsa di famiglia è stata notata dal giudice Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) che ha intimato padre e figlio di fermarsi. Il motivo? Correvano col cane al guinzaglio.
«Lei di qui col cane non può passare, io la squalifico: me lo ha ripetuto più volte, infatti all'inizio credevo stesse scherzando ma non era così».
Nel pomeriggio il signor Tanzi ha scoperto che lui e il figlio erano stati in effetti squalificati e collocati in fondo alla pagina dei finisher.
«È vero che non si può tagliare il traguardo con un cane al guinzaglio, ma speravo che il giudice potesse chiudere un occhio: mio figlio si diverte come un pazzo a fare le gare con me, per noi era semplicemente una corsa di famiglia».
Non era la prima volta che Tanzi e figlio correvano insieme al loro amato quattro zampe e non erano mai stati squalificati.
Di sicuro la famiglia di runners non si lascerà abbattere da questo episodio tragicomico e pensa già alla prossima corsa.
«Questa disavventura certo non può fermarci, magari correremo senza pettorale».