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12 Marzo 2018
L'organizzazione ‘International Papillomavirus Society' ha annunciato che l’Australia potrebbe essere la prima nazione al mondo a sconfiggere il cancro al collo dell’utero .
Merito dei dati relativi alle vaccinazioni contro questo virus, che determina nel 99,9 percento dei casi l’insorgere della malattia.
A partire dal 2007 il governo federale australiano ha fatto partire una campagna per la vaccinazione gratuita nelle scuole, coinvolgendo le ragazze tra i 12 e i 13 anni, e dal 2013 l’operazione è stata estesa anche ai ragazzi (per i minori di 19 anni è inoltre garantita una doppia dose gratuita del vaccino contro l'HPV).
Grazie a questi vaccini, la percentuale delle donne australiane tra i 18 e i 24 anni colpite dal virus tra il 2005 e il 2015 è scesa drasticamente, dal 24 percento all'1 percento.
In Australia si stimano attualmente un migliaio di casi di cancro al collo dell'utero, di cui circa un quarto con conseguenze mortali. Ma tra circa 30-40 anni, con l’utilizzo del vaccino Gardasil, queste cifre potrebbero ridursi sensibilmente. La notizia è confortante, specie se si considera che potrebbe coinvolgere anche i Paesi in via di sviluppo, dove l'accesso ai vaccini non è semplice.
Joe Tooma, amministratore delegato della Australian Cervical Cancer Foundation, ha commentato così:
“Due terzi della popolazione mondiale delle donne non ha accesso a ciò che sta salvando le donne australiane. Se non interveniamo, resterà comunque una delle principali forme di cancro assassine nei Paesi in via di sviluppo”. Insomma, i progressi della scienza aiutano a risolvere grandi problematiche ma possono migliorare ulteriormente.
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