tutto news

Un 13enne ritrova il tesoro del re danese “Aroldo Dente azzurro”

Il ragazzo e un archeologo dilettante sono riusciti a scoprire nell’isola di Rugen un tesoro composto da monete, spille e collane

13enne ritrova il tesoro del re danese “Aroldo Dente azzurro”

17 Aprile 2018

Fin da piccoli sognavate di fare gli archeologi?
Questa notizia allora vi farà sognare. E vi farà rispolverare il vostro sogno di giovani fanciulli (e fanciulle) innamorati dell’avventura e delle scoperte.
Lo scorso gennaio l’archeologo dilettante René Schoen e un suo studente 13enne, Luca Malaschnitschenko hanno iniziato a esplorare il suolo dell’isola di Rugen (nord della Germania). Il loro fine era quello di cercare tesori nascosti. E la realtà ha superato di gran lunga le loro aspettative. Grazie ai loro metal detector hanno ritrovato quello che sembrava un semplice pezzo di alluminio.
Solo che non si trattava di un pezzo di alluminio ma di un pezzo d’argento.
 
Ritrovare l’argento non è certo qualcosa che capita tutti i giorni. Quindi le autorità archeologiche tedesche hanno dato vita a un’operazione ufficiale di ricerca. E cos’è saltato fuori? Nientepopodimeno che il tesoro del re danese Aroldo I, conosciuto come “Aroldo Dente Azzurro”. Aroldo introdusse il cristianesimo nel Paese e regnò su Danimarca, nord della Germania, Svezia meridionale e parte della Norvegia tra il 958 e il 986. Quindi, a causa di una rivolta guidata dal figlio Sweyn Barbaforcuta, fu costretto a fuggire in Pomerania.
Se siete curiosi di conoscere il “bottino” è presto detto: perle, spille, un martello di Thor, anelli, 600 monete e collane intrecciate.
L’agenzia tedesca Dpa ha intervistato Michel Schirren, archeologo a capo dello scavo, che ha definito questa scoperta di “grande significato”.
 
E c’è anche una piccola curiosità. Forse non sapete che è proprio da “Harald Bluetooth” (re Araldo di cui sopra) che è derivato il “Bluetooth” utilizzato per trasmettere dati tra dispositivi elettronici. Come mai, vi state chiedendo? Chi meglio di lui, che aveva unificato i popoli scandinavi, poteva dare il nome a una tecnologia nata per “unire” i dispositivi?
E il bello è che anche il logo del Bluetooth è stato creato unendo le rune nordiche che rappresentano le iniziali del re: H e B.

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su