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"Non cerco ragazze grasse": annuncio di lavoro fa infuriare il web

Un pasticciere ha pubblicato un annuncio di lavoro che è stato giudicato offensivo e sessista. E la Rete non ha gradito

"Non cerco ragazze grasse": annuncio di lavoro fa infuriare il web

(Credits photo: brindisireport.it)

19 Aprile 2018

Anche gli annunci di lavoro possono scatenare delle vere e proprie bufere sui social.
Una parola di troppo può risultare molto irrispettosa e offendere gli utenti.
Come riportato da BrindisiReport, un annuncio di lavoro comparso su un sito specializzato è stato poi condiviso su Facebook perché ha lasciato di stucco coloro che lo hanno letto.
Un uomo ha infatti pubblicato un annuncio che esordiva così:
«Cerco un'aiuto pasticciere con esperienza e due banconist/e».
Qualcuno potrebbe subito rimanere perplesso di fronte all’apostrofo di troppo. Ma non è certo per questo se l’annuncio ha fatto infuriare il web.
Si proseguiva così:
«Cerco personale con reale voglia di far parte di un progetto lavorativo che ci porti ad essere numeri uno, cerco esperienza ma soprattutto professionalità. NON CERCO ragazze grasse. La bella presenza è richiesta ma non del tutto importante».
 
Avete letto bene. Nell’annuncio viene specificato in modo chiaro e preciso che non si cercano “ragazze grasse”. La frase è risultata subito molto irrispettosa e sessista. Quindi si è scatenata una vera e propria bufera sul web. Stupisce che il datore di lavoro, dopo aver sottolineato la ricerca di “professionalità”, si sia focalizzato su un aspetto che con il lavoro non dovrebbe c’entrare nulla. Dato che peso e fisicità non influiscono certo sulle competenze di una persona o sulla sua personalità.
 
Attaccato su ogni fronte, il pasticciere ha deciso di scusarsi.
Sul suo profilo Facebook ha scritto:
«Lungi da me voler offendere le ragazze grasse. Me ne avete dette di tutti i colori. Anche a mia moglie, che in questa storia non c'entra niente. Sappiate accettare le scuse sincere di una persona e finirla con lo show che si è creato. È facile parlare, senza sapere quali sono le motivazioni di un gesto che compie una persona quando è arrabbiata».

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