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Orso bruno marsicano ucciso dall’anestetico nel Parco nazionale d’Abruzzo

È successo durante un tentativo di cattura. Secondo il Wwf la specie conta ormai poco più di 50 individui

Orso bruno marsicano ucciso dall’anestetico nel Parco nazionale d’Abruzzo

20 Aprile 2018

Ultimamente si parla molto di animali selvatici, di orsi e lupi in particolare, che muoiono per cause non naturali. L’ultima vittima è stato un orso bruno marsicano.
L’orso è morto durante un’operazione di cattura nel Parco nazionale d’Abruzzo. La causa del decesso? L’anestetico a cui è stato sottoposto dalla squadra di cattura.
 
È il Parco stesso ad aver raccontato l’accaduto dichiarando di: «aver effettuato le procedure per anestetizzarlo e metterlo in sicurezza» e che l’animale «già nella prima fase ha manifestato problemi respiratori».
La squadra di cattura ha tentato di effettuare tempestive manovre di rianimazione ma è stato tutto inutile. Il giovane esemplare di orso è morto in poco tempo. L’animale non era mai stato marcato in precedenza e non era dotato di radiocollare.
Questa storia ricorda per molti versi quella dell’orsa Daniza, morta in Trentino nel settembre del 2014. Anche in quel caso l’orsa sembrava essere stata uccisa a causa di una dose eccessiva di anestetico. La storia dell’orsa aveva suscitato una vera e propria rivolta tra animalisti e amanti degli animali ma non solo.
Secondo il Wwf si tratta di una «perdita gravissima» perché l’orso marsicano:
«si tratta di una sottospecie in via d’estinzione che conta ormai solo 50 individui o poco più».
Il Wwf ha richiesto di:
«Sospendere o ridurre a casi inevitabili la cattura e la sedazione».

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