La migliore amica di Michelle Hunziker racconta gli anni da incubo nella setta di Clelia
Lei e la conduttrice sono state vittime per anni di una setta che le aveva portate all’isolamento. Con fatica sono riuscite a uscirne
24 Aprile 2018
Michelle Hunziker oggi è felice.
Ha tre figlie, è innamorata e sposata con Tomaso Trussardi, ed è una conduttrice di successo.
Il presente sembra sorriderle ma in passato non è stato tutto così semplice. Per molti anni Michelle è stata vittima di una setta che la teneva lontana da tutto e da tutti.
La sua cara amica, Simona Crisci, ha rilasciato un’intervista al settimanale “Oggi”, in cui racconta degli anni in cui lei e Michelle erano entrambe “prigioniere” della setta della maga Clelia.
La setta era una vera e propria prigione mentale perché capace di isolare i suoi adepti dal resto del mondo.
Da quanto si legge sul settimanale, Simona entrò su suggerimento della Hunziker. La donna ha infatti dichiarato:
«Lo ha fatto per il mio bene, perché all'inizio Clelia non era la persona pericolosa che si è rivelata in seguito… Eravamo entrambe giovani e senza rendercene conto abbiamo messo le nostre vite nelle sue mani. Così è iniziato un incubo durato quasi 5 anni».
Il loro è stato un vero e proprio incubo fatto di isolamento, riunioni segrete, controlli serrati, estorsione di soldi. Il tutto orchestrato dalla maga Clelia. Simona Crisci la descrive così:
«Lei voleva tutto. Ecco perché poi quando ne esci non hai più nulla… La prima sono stata io. Me ne sono andata dopo tre anni, per amore dei miei figli… Solo che Michelle non era con me e mi era impossibile avvicinarla. Clelia l'aveva isolata definitivamente da tutto e tutti, le aveva cambiato il numero di telefono, ogni contatto veniva filtrato dalla setta… Era controllata a vista, sempre, ma una volta ce l'ho fatta. Una mattina presto, alle sei, l'ho chiamata al numero di casa e sono riuscita a parlarle. Le ho spiegato che fuori dalla setta c'era una vita che l'aspettava, una vita vera e che l'avrei aiutata. Ma le pressioni su di lei erano fortissime e quella mia telefonata non servì a nulla. Per quattro anni non l'ho più rivista e sentita… Fino al giorno in cui anche lei ha scelto di vivere. Anche grazie al mio aiuto e a quello delle persone che le volevano veramente bene, come sua mamma Ineke ed Enzo Biagi».
Dopo anni da incubo Simona e Michelle sono riuscite a prendere le distanze da quella prigione.
Ora però ce l’hanno fatta e la setta è soltanto un brutto ricordo.