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30 Aprile 2018
Tra domeniche, ponti e festività è molto alta la tentazione di recuperare il costume da bagno, scivolato negli angoli più nascosti dell’armadio, e prepararsi all’estate sperando di prendere un po’ di sole prima che arrivi agosto.
Oltre a spalmare uno strato abbondante di crema solare sulla pelle, c’è un altro accorgimento importante da tenere a mente. Lo sottolinea una ricerca dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano apparsa sul Corriere della Sera: fumare in spiaggia genera un livello d’inquinamento equivalente a quello delle zone cittadine più trafficate.
Per di più, l’abitudine di concedersi una o più sigarette mentre si prende la tintarella è associata all’abbandono dei mozziconi sulla sabbia, come se nulla fosse. Ma la spiaggia non è affatto una discarica a cielo aperto, anche perché sono sempre più numerosi gli stabilimenti balneari dotati di portacenere di grandi dimensioni, con l’obiettivo di evitare la permanenza di sostanze chimiche ad azione irritante, tossica e cancerogena. Le sigarette contengono, infatti, sostanze altamente inquinanti come nicotina, benzene, ammoniaca, acido cianidrico e addirittura composti radioattivi come il polonio 210.
In sostanza, al primo posto nella classifica dei rifiuti che soffocano il mar Mediterraneo ci sono proprio i mozziconi di sigaretta: il filtro impiega da 1 a 5 anni a decomporsi nella natura. Ci sono anche multe salate, previste fino a 300 euro per chi getta i mozziconi per terra.
Insomma, pensateci bene prima di fumare e magari dedicatevi ad una bella lettura da spiaggia, sicuramente più leggera e salutare per corpo e mente.