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Privacy online e GDPR: ecco cosa cambia

Ecco quali sono le novità che ci aspettano su Internet. La tutela dei minori è ancora una volta al centro

Privacy online e GDPR: ecco cosa cambia

25 Maggio 2018

Novità in tema di privacy: il nuovo regolamento (GDPR), composto da 99 articoli, entrerà in vigore dal 25 maggio in Europa. Gli obiettivi prefissati sono la tutela maggiore nei confronti dei minori, ma anche attenzione su temi come diritto all'oblio, protezione e trasparenza.

Per quanto riguarda i minori, i ragazzi fino a 16 anni avranno bisogno dell'autorizzazione dei genitori per accedere ai servizi online.

Gli Stati dell’Unione Europea potranno decidere di portare l'età a 13 anni.

La legge sostituirà le attuali normative vigenti in materia. I fornitori di servizi su internet avranno bisogno del consenso esplicito dei clienti per l'utilizzo dei dati, sia nel settore pubblico che privato, anche nel caso di indirizzi email per l'invio di newsletter.

La maggior parte dei fornitori di app e servizi online ha avvisato i propri utenti circa l'entrata in vigore del regolamento, comunicando la possibilità di negare il loro consenso all'utilizzo dei dati. La legge sostituirà l'attuale Codice Privacy e il punto principale è rappresentato dal principio di "responsabilizzazione": i titolari del trattamento dovranno garantire il rispetto del trattamento dei dati personali.

Tra i punti principali della normativa ci sono temi come diritto all'oblio e portabilità dei dati, notifiche di eventuali violazioni agli utenti e alle autorità, ma viene anche introdotta un’autorità di vigilanza (che dovrà attivarsi e fornire una risposta nel giro di tre mesi). I trasgressori sono avvisati. Chi non rispetta la normativa rischia sanzioni anche fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato mondiale, in caso superi a tali cifre.

Chi fornisce servizi online, trattando dati sensibili, avrà bisogno di dotarsi della figura del "responsabile della protezione dati". Tra gli interessati ci sono istituti di credito e assicurazioni, partiti e sindacati, centri di assistenza fiscale e società di call center. La conseguenza? Molti utenti hanno ricevuto fiumi di mail a questo proposito. 

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