Jodie Foster rivela il suo pensiero sull'uso della chirurgia estetica
Nel suo ultimo film, l’attrice interpreta un’infermiera anziana. Ma invecchiare non la spaventa, sentite perché
22 Giugno 2018
Come si fa a non amare Jodie Foster?
L'attrice premio Oscar (ne ha vinti 2 e ha ottenuto 4 nomination) è davanti alla telecamere da quando aveva solamente 3 anni eppure è sempre stata capace di difendere la sua privacy con grande tenacia. Tutto ciò che il pubblico sa sul suo conto è perché lei stessa ha deciso di condividerlo (ricordate il discorso durante i Golden Globe del 2013 in cui fece coming out?) e da sempre conduce una vita appartata e discreta, insieme alla moglie, la fotografa Alexandra Hedison, e ai due figli, Charles e Kit.
Ma Hollywood permette davvero agli attori di “condurre il gioco”? O con le sue dinamiche e le sue leggi riesce a imporsi in ogni caso? Nel caso della Foster, sembra proprio quest’ultima a vincere, alla faccia dello showbiz. In un’intervista a Io Donna, l’attrice 55enne, ha raccontato il suo ultimo ruolo all’interno di “Hotel Artemis”, thriller diretto da Drew Pearce. La particolarità? Nel film, la Foster interpreta un’infermiera… anziana! E si sa che Hollywood non perdona… La bellezza al primo posto. O no?
Secondo quanto riportato su iodonna.it, l’attrice ha raccontato a proposito della bellezza:
«Col passare degli anni la faccia riflette in modo crudo la tragedia e la commedia della tua vita. La cosa mi piace, non sono un tipo vanitoso, e non ho mai basato la carriera sull’aspetto fisico: mi sono sempre considerata soprattutto un attore. Mi incuriosisce vedere come la mia pelle cambi, non faccio nulla per frenare quel processo. Ho avuto una vita piena, ricca, e mi stimola sempre interpretare personaggi che abbiano spessore, significato».
L’attrice ha anche detto la sua a proposito del movimento #metoo:
«Dovremmo imparare dagli errori commessi in passato contro i movimenti dei diritti civili; e se vogliamo un vero cambiamento l’intera popolazione va inclusa per arrivare a una sorta di “verità e riconciliazione”, come aveva intimato Desmond Tutu parlando di post-apartheid».
Questo sì che è parlare, Jodie! E viva le rughe! Non lo diceva anche Anna Magnani?