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03 Luglio 2018
«Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo».
Sembrano essere state queste le parole pronunciate da uno dei ragazzi che hanno aggredito Niccolò, figlio dell’ex calciatore e di Simona Ventura, all’uscita di un locale milanese, pochi giorni fa. Il ragazzo, 19enne, è stato ferito con varie coltellate.
Ora il pm Elio Ramondini sospetta che sia proprio questo il motivo che abbia scatenato l’aggressione.
Le indagini della Polizia, infatti, attribuiscono alla fama dei genitori della vittima un ruolo importante nella vicenda. Uno dei quattro ragazzi aveva un coltello in tasca e fino a poche settimane fa era sottoposto a sorveglianza speciale. Alle sue spalle una serie di denunce e condanne per lesioni e rissa. Con lui, inizialmente, c’erano altri tre ragazzi.
Sempre all’Old Fashion, un paio di mesi prima, avevano litigato per l’occupazione di un tavolino e un amico di Bettarini, riconoscendo il gruppo, aveva tentato di scusarsi offrendo loro da bere ma è stato preso a schiaffi fino all’intervento dei buttafuori, che però hanno deciso di non chiamare la Polizia.
I quattro (poi raggiunti da altri sei non ancora identificati) hanno continuato a malmenare il ragazzo per poi fermarsi nel momento in cui Niccolò Bettarini è intervenuto in sua difesa.
Subito dopo Niccolò ha tentato di fuggire ma è stato colpito «con numerose testate, pugni e calci e con otto coltellate» sferrate con una lama da 20 centimetri, come dicono i testimoni.
Hanno continuato anche quando il ragazzo è caduto a terra e non hanno avuto pietà nemmeno per la sua fidanzata, gettatasi su di lui per proteggerlo con il suo corpo. Anche lei, come scrive Ramondini, «viene colpita a sua volta con calci e pugni anche in faccia»
L’aggressione è stata, quindi, considerata un tentativo di omicidio, aggravato da futili motivi a cui si aggiungono le lesioni alla ragazza e la presenza del coltello.