Da sempre venerdì 13 viene temuto e guardato con sospetto. Le ragioni di questa paura sono antichissime
13 Luglio 2018
Di sicuro i superstiziosi lo avevano segnato in calendario da un bel po’.
Per tutti gli altri, oggi è venerdì 13, una data temuta da molti che tutti si augurano passi in fretta e senza troppi problemi. Come mai c’è tutta questa paura legata a venerdì 13? Che cos’avrà mai il 13 in più o in meno del 12? In realtà, superstizioni a parte, è dalla notte dei tempi che il numero 13 e il venerdì vengono guardati con sospetto e le ragioni sono presto dette.
Secondo quanto riportato su 3bmeteo.com, la paura nei confronti del numero 13 (che si chiama triscaidecafobia) affonda le sue radici nell’antichità: il 13 è un numero che da sempre viene associato a Giuda, il tredicesimo apostolo che tradì Gesù, ma già al tempo dei babilonesi il 13 era considerato “inutile” dato che seguiva il 12, il numero sacro perché facilmente divisibile.
E da qui sono seguite tutte le superstizioni che conosciamo più o meno tutti: in Italia si cerca di non essere mai 13 a tavola (altro riferimento all’Ultima Cena), negli USA molti grattacieli non hanno il tredicesimo piano (si passa direttamente dal dodicesimo al quattordicesimo) e molti aerei non hanno la poltrona numero 13.
E il venerdì? Anche il povero venerdì è bistrattato da sempre. La ragione? Di venerdì Eva tentò Adamo, avvenne il Diluvio Universale e morì Gesù.
Ecco perché tutti non vedono l’ora che il sole sorga su sabato 14.