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Parmigiano e olio extravergine sotto accusa: per ONU e OMS potrebbero essere nocivi come le sigarette

L’Onu e L’Organizzazione Mondiale della Sanità vorrebbero apporre su determinati prodotti delle etichette per scoraggiarne l’utilizzo

Parmigiano e olio extravergine sotto accusa:  per ONU e OMS potrebbero essere nocivi come le sigarette

19 Luglio 2018

Nuoce gravemente alla salute”.
Cosa vi fa venire in mente questa frase? Molti di voi penseranno subito alle sigarette, contro cui c’è da sempre una forte battaglia per tutti i problemi respiratori e le malattie che sono in grado di provocare. Adesso però sembra che ci siano altri prodotti nocivi come le sigarette. E il bello è che non riuscirete mai a indovinare quali. Sotto accusa sono infatti: parmigiano, olio extravergine di oliva, vino e prosciutto.
L’Onu e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno iniziato una vera e propria battaglia contro alimenti tipici della nostra adorata dieta mediterranea. La proposta dell’Onu quindi quale sarebbe? Eliminare questi prodotti considerati nocivi per noi e la nostra salute. In che modo? Apponendo sopra delle etichette che ne scoraggiano l’utilizzo. Un po’ come avviene per i pacchetti di sigarette.
 
Si ma quindi cosa si rischia secondo l’Onu? Secondo quanto riportato su diariodelweb.it, la battaglia è rivolta agli effetti nocivi degli acidi grassi contenuti in questi alimenti che potrebbero favorire la comparsa di tumori, patologie cardiovascolari e diabete. Al tempo stesso però sono numerosi gli studi che sostengono esattamente l’opposto, ovvero che alcuni grassi contenuti nel formaggio sembrerebbero essere in gradi di proteggere le persone dalle malattie cardiovascolari e metaboliche.
 
Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato e Pistoia, ha dichiarato:
«Una posizione priva di solide basi scientifiche che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini). In questo modo si mette in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea. In gioco per l’Italia c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp)».
 
E Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, ha aggiunto:
«Alle Nazioni Unite, sotto il pressing di poche multinazionali, si cerca di affermare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto, che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia è solo il punto di partenza dell’iniziativa dell’Onu, che sta addirittura teorizzando appositi sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, garanzia di benessere e longevità».

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