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Camminare non basta, vanno compiuti anche un numero di passi superiore a 100 per vedere i primi benefici
24 Luglio 2018
Camminare fa bene, è risaputo, ma non sempre viene fatto nel modo giusto. Secondo una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine questo genere di attività fisica inizia a mostrare i suoi benefici solo se si sgambetta al ritmo di 100 passi al minuto.
Lo studio ha preso in considerazione le ricerche più importanti condotte su camminatori maschi e femmine con più di 18 anni. Insieme all'età è stata anche considerata la massa corporea. I risultati ottenuti hanno decretato che per garantire un'attività fisica di intensità moderata, la cadenza di un adulto durante la camminata non deve scendere al di sotto dei 100 passi al minuto.
Per essere certi di rispettare questa soglia, vanno contati i passi fatti in dieci secondi e moltiplicarli per sei: il risultato deve essere superiore a 100. Per i più volenterosi si può aumentare la cadenza a 130.
Dato che di solito si cammina a velocità molto inferiori, l'indicatore aiuta le persone a stabilire delle coordinate entro cui muoversi per aumentare il tempo dedicato all'esercizio fisico. L'Oms ha fissato a 150 minuti la soglia settimanale di attività fisica di moderata intensità da compiere per assicurarsi buone condizioni di salute.
Tra i benefici dell'attività fisica, compresa la camminata veloce, c'è la riduzione di malattie cardiovascolari e respiratorie. Inoltre, muovendosi aumenta la produzione di endorfine che migliorano anche l'umore.