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"Weinstein è innocente", regista sfoggia la t-shirt a Venezia

Il regista Luciano Silighini Garagnani ha lanciato un messaggio di forte impatto, schierandosi a favore del produttore americano finito in disgrazia a causa dello scandalo legato alle molestie sessuali nel mondo del cinema

"Weinstein è innocente", regista sfoggia la t-shirt a Venezia

Luciano Silighini Garagnani (credits foto: Facebook)

04 Settembre 2018

Lo scandalo che ha travolto il produttore americano Harvey Weinstein, accusato di aver molestato centinaia di attrici, arriva anche sul red carpet dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia. A tornare sull'argomento il regista Luciano Silighini Garagnani, che ha sfoggiato una controversa t-shirt con su scritto "Weinstein è innocente".

Tra le accuse rivolte da e ad Asia Argento, Bill Cosby e Kevin Spacey fra i tanti, il nome di Harvey Weinstein resta ancora il simbolo delle molestie nel cinema, il principale accusato dal movimento #MeToo. A difenderlo arriva Garagnani, classe 1976, è membro della UIC (Unione Italiana Casting Director) e casting assistant della CSA di Los Angeles (Casting Society of America). Più conosciuto all’estero che in Italia, è stato definito più volte "il più importante talent scout italiano". Si fa chiamare "Lux" ed è sposato con l’attrice e corista Francesca La Gala, con la quale ha avuto una figlio. Sostiene Silvio Berlusconi e Donald Trump, di cui ha anche finanziato la campagna elettorale. Si è persino fatto fotografare in un fiume avvolto nella sola bandiera americana, per dimostrare all'attuale presidente americano il suo sostegno.

Il suo ultimo film si intitola Uno di Noi, una biografia delle notti di Silvio Berlusconi, presentato anche a Venezia. Ha girato anche Seline e Il Cristo di Gamala. In un post su Facebook spiega: “Il mio non è un gesto contro le donne ma in difesa di quelle che realmente hanno patito il dolore di una violenza sessuale e il loro viso e corpo dilaniato non lo hanno mostrato al fianco del proprio carnefice in foto platinate sul red carpet o in premiere di pellicole girate con lo stesso carnefice. Un gesto contro l’ipocrisia che dilaga in questo settore dove in molte accusano l’accusato senza avere il coraggio di dire che hanno ottenuto un posto perché qualcuno ,per motivi diversi dalla scelta presa sulla bravura, le ha messe lì. Se si vuole denunciare il bieco e vergognoso meccanismo che vive nello spettacolo inizino a parlare le attrici presentatrici o modelle varie e dicano: io ho questo ruolo perché a malincuore sono andata a letto con tizio e caio. Solo così si romperà l’ipocrisia e si sconfiggerà questo vile mercato.

Il regista ha scelto di mostrare la maglietta in occasione della presentazione del remake di Suspiria, originariamente diretto da Dario Argento e oggi rifatto da Luca Guadagnino. L'associazione tra il cognome Argento e il caso molestie sessuali spiega il resto.

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