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Serena Williams perde le staffe e insulta l'arbitro

Il giudice di gara l'aveva punita tre volte, cosa che alla campionessa non è andata affatto giù

Serena Williams perde le staffe e insulta l'arbitro

Serena Williams

10 Settembre 2018

"Sessista, bugiardo, ladro": queste le accuse che Serena Williams ha rivolto al giudice di sedia durante la finale femminile degli Us Open. La sfuriata della campionessa ha fatto persino passare in secondo piano la vittoria della giovane Noemi Osaka, la prima giapponese a vincere una finale del grande Slam (6-2, 6-4). Nella conferenza stampa finale la giocatrice non ha ritrattato le accuse, ma ha rincarato la dose, sostenendo che gli uomini, sui campi da tennis, sono trattati con minore rudezza: "La mia è una battaglia per le donne".

Serena Williams è stata punita per tre violazioni del codice: aver ricevuto consigli dal suo allenatore seduto sugli spalti; aver rotto la racchetta, che le è costato un punto; e per aver chiamato il giudice di sedia "ladro", il che le è costato un game. Così Osaka ad appena vent'anni ha spodestato la Regina in solo un'ora e 20 minuti. La pressione dell'avversari ha fatto perdere le staffe alla Williams, che ha sbottato "Io non baro per vincere, preferisco perdere", frase pronunciata quando è stata rimproverata dal francese Patrick Mouratoglou. Ma a quel punto è stato un crescendo tra racchetta rotta, fischi del pubblico e discussioni accese con il giudice. "Non arbitrerai più una mia partita, mai più", ha detto Williams rivolta all'arbitro portoghese, che l'ha punita con un game facendo precipitare la campionessa in una crisi di nervi.

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