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Gli uomini non sanno leggere le etichette, lo conferma la scienza

Uno studio rivela che i maschi non prestano attenzione alle informazioni sui cibi

Gli uomini non sanno leggere le etichette, lo conferma la scienza

28 Settembre 2018

Un recente studio ha dimostrato che gli uomini non prestano la dovuta attenzione alle etichette presenti sugli alimenti. Ma non è tutto: ad aggravare questo dato c’è il fatto che i più ‘distratti’ in questo senso sono proprio coloro che dovrebbero avere un occhio di riguardo maggiore.

Si tratta di chi è ad alto rischio vascolare, per cui dovrebbe dedicare più attenzione ai parametri nutrizionali dei cibi.

A lanciare l’allarme è una ricerca irlandese presentata all’ultimo congresso della Società Europea di Cardiologia. I dati sono stati raccolti su 200 uomini e donne adulti. Ne è emerso che le donne leggono le etichette nel 65 % dei casi, mentre gli uomini sono solo il 37%.

Insomma, nemmeno il rischio di ipertensione o colesterolo elevato, diabete, sovrappeso e obesità mette in allerta gli esponenti del sesso maschile.

Ecco le parole degli autori dello studio:«Purtroppo tuttora tanti pazienti trovano difficile interpretare le etichette: le considerano confuse e non riescono a ricavarne le informazioni necessarie per fare scelte d’acquisto davvero consapevoli. Prendiamo il caso dei pazienti con il colesterolo alto: ci si aspetterebbe che leggessero quantomeno il contenuto di grassi saturi dei cibi, invece non lo fanno. O, se ci provano, spesso non riescono a capire davvero le informazioni rilevanti: quando è stato chiesto di giudicare se un prodotto-campione avesse livelli bassi, medi o elevati di grassi e zuccheri leggendo l’etichetta, soltanto il 20 per cento ha identificato correttamente che si trattava di un cibo con un contenuto medio di grassi, appena il 14% ha saputo indicare il livello corretto di zuccheri».

Le etichette risulterebbero complesse da leggere, rispetto al più immediato metodo del semaforo. Quest’ultimo, tuttavia, è criticato per il suo essere fuorviante: l’olio d’oliva, ad esempio, nonostante i suoi grassi buoni, per esempio, è contrassegnato dal bollino rosso.

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