Tutto News
04 Ottobre 2018
Fino ad ieri, sulla donazione degli organi vigeva la regola dell’anonimato. La famiglia del donatore non poteva in nessun modo entrare in contatto con il ricevente. Da oggi qualcosa è cambiato, grazie alla battaglia portata avanti da un papà, Marco Galbiati, che nel 2017 ha perso suo figlio Riccardo, di soli 15 anni, a causa di un infarto. Da quel giorno, infatti, Marco lotta per conoscere la famiglia della persona a cui il figlio ha salvato la vita. Una richiesta legittima, perché nel cuore di chi resta è come se i cari continuassero a vivere.
Sulla faccenda si è mosso il Centro Nazionale Trapianti, dopo che il padre del ragazzo aveva lanciato una petizione in rete per superare l’anonimato. Il Centro ha chiesto il parere del Comitato Nazionale di Bioetica che ha così risposto: “Il Comitato distingue, in tale contesto, il momento ‘antecedente’ al trapianto da quello ‘successivo’ all’avvenuto trapianto ed espone le diverse correnti di pensiero a favore dell’anonimato e a favore dell’identificazione, esponendo e riflettendo sugli argomenti in modo dialettico, e delineando una via intermedia nell’ambito di possibili accordi tra le parti”. Se lo desiderano, quindi, la famiglia del donatore e quella del ricevente possono incontrarsi.
In pratica, l’anonimato deve essere rispettato in una prima fase, per permette ai medici di valutare tutti i criteri per una donazione corretta, sia a livello clinico che di lista di attesa. In una fase successiva, però, se le parti sono d’accordo possono entrare in contatto. I rapporti tra ricevente e donatore potrebbero essere gestiti da una terza parte che fornirebbe, a livello nazionale, tutti i criteri per il consenso. “La conoscenza della identità dei donatori non è una pretesa, ma una possibilità eticamente giustificata a determinate condizioni”, così prosegue il parere del Comitato Nazionale di Bioetica.
Un primo passo, dunque, è stato fatto e Marco Garbiati si dichiara commosso e contento. Ora aspetta solo di essere chiamato da Alessandro Nanni Costa, Direttore Generale del Centro Trapianti, per modificare definitivamente la legge.
(Credits photo: Facebook/marco.galbiati)