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05 Novembre 2018
Era una promessa del rugby australiano, Sam Ballard è morto a 28 anni stroncato da una meningite eosinofila, contratta dopo aver ingerito, 8 anni fa, una comune lumaca da giardino infetta. La malattia lo aveva costretto a vivere paralizzato su una sedia a rotelle per tutto questo tempo. Sam aveva 19 anni quando ha mangiato la lumaca e il 2 novembre scorso il suo cuore ha smesso di battere per una serie di complicazioni legate alla sua condizione. Tutto successe per gioco, una serata con gli amici, Sam ha mangiato una lumaca infetta e per lui, giovane e sportivo, non c’è stato più niente da fare.
L’animale aveva l’angiostrongylus cantonensis, un parassita che causa una tipologia di meningite molto aggressiva, quella eosinofila. In genere si trova nei topi, infatti è conosciuto anche con il nome di verme del polmone del ratto, ma capita spesso che anche le lumache e le chiocciole, dopo aver mangiato gli escrementi di ratti infetti, ne siano vettori.
L’infezione causa un’alterazione del sistema nervoso centrale e gravi lesioni al cervello: Sam da quel giorno è rimasto paralizzato dalla vita in giù. Dopo aver ingerito la lumaca, il ragazzo ha cominciato ad avvertire alcuni malori. Portato in ospedale per maggiori controlli, Sam è entrato in coma, dal quale si è risvegliato 420 giorni dopo. È qui che ha saputo di non poter più camminare.
Tutto è nato per gioco. Era il 2010 e Sam, durante una festa con gli amici della squadra di rugby, per sfida ha deciso di ingerire l’animale. L’ilarità generale si è spenta poco dopo, quando il ragazzo è entrato in coma. “Pensateci bene prima di fare qualcosa di stupido o avventato quando siete con i vostri amici. Prendetevi cura l'uno dell'altro”, questo è l’ammonimento di un amico di Sam, anche lui presente alla serata maledetta. La madre, che si è presa cura di lui dal primo all’ultimo giorno, ha definito suo figlio “invincibile”. Purtroppo non ce l’ha fatta.
Le ultime parole prima di chiudere gli occhi per sempre, Sam le ha rivolte alla madre: “Ti voglio bene, mamma”.
(Credits photo: Facebook)