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07 Novembre 2018
Quando arriva l’autunno, molte città italiane profumano di caldarroste. Che provenga da piccoli chioschi al coperto o da pentoloni meno sofisticati, l’odore delle castagne è intenso e fa venire subito voglia di mangiare queste golosità color marrone. Ma questo non è più possibile a Mede, cittadina in provincia di Pavia, dove il Sindaco ha “riesumato” una delibera comunale del 13 ottobre 1881, secondo la quale si vieta di arrostire le castagne in mezzo alla strada. Il provvedimento non è mai stato abolito e quindi è ancora in vigore.
Lorenzo Demartini, primo cittadino di Mede, ha pubblicato su Facebook questa bizzarra delibera per condividerla con tutta la sua comunità. A quanto pare, l’allora sindaco, Gaspare Massazza, aveva sottoscritto la norma per questioni igieniche. Si legge, infatti, nell’ordinanza: “La pratica di preparare le caldarroste dà luogo a lamenti pel fumo che viene tramandato dai bracieri e che si spande all’ingiro con incomodo dei passanti e che si introduce anche nelle case. Pertanto l’esercizio di detta professione sia incomodo ed insalubre e per conseguenza potersi impedire”. A scovare l’ordinanza dell’800 è stato Pierangelo Boccalari, un appassionato di storia. "Scartabellando tra i faldoni dell’archivio ho trovato questa carta che ho trascritto. I fumi delle caldarroste davano molto fastidio ai cittadini che sicuramente hanno segnalato i loro disagi al Comune”, ha detto a Il Giorno.
Dal canto suo, l’attuale sindaco, ha sottolineato che la decisione del 1881 non è mai stata revocata, quindi è ancora attuale e soprattutto vigente. A Mede, insomma, non si possono più cuocere le caldarroste in mezzo alla strada. Ma i cittadini insorgono e non perdono occasione per esprimere la loro opinione sui social. Qualcuno si lamenta che ci sono questioni ben più gravi e urgenti a cui far fronte e così scatta la polemica. Ma Demartini si difende e precisa: “Mi sembrava una curiosità storica e non ci saranno multe”.
Quella di cuocere le castagne per strada a Mede è una vera e propria tradizione, come in molte altre cittadine italiane, che anima altrettante feste e sagre di paese… perderla sarebbe un peccato.