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Credits: Pernigotti
08 Novembre 2018
Martedì scorso è stata annunciata la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure della Pernigotti, la storica azienda di cioccolato. La decisione è stata presa in seguito al passaggio dell’azienda al gruppo turco Tuksoz ed è stata ufficializzata martedì scorso, al termine dell’incontro tra i sindacati e i rappresentanti della proprietà dell’azienda.
La situazione è critica: come ha spiegato il rappresentante di Uila, Tiziano Crocco, la proprietà non è interessata a mantenere lo stabilimento di Novi e per questo motivo i pochi impiegati del settore commerciale che restano verranno trasferiti a Milano, mentre gli altri verranno mandati a casa.
Contro la chiusura dell’azienda dolciaria si sta mobilitando tutta la popolazione di Novi Ligure, nel tentativo di difendere qualcosa che per loro è un patrimonio storico, al punto che nella questione è intervenuto anche il sindaco della cittadina, Rocchino Muliere: “Non rinunceremo mai a un marchio storico, che la proprietà vorrebbe tenere ma non si sa per cosa farne – ha dichiarato alla stampa – la Pernigotti è patrimonio di Novi e dei novesi, oltre che un grande nome conosciuto che non può finire così”.
Il primo cittadino si è schierato al fianco di operai, rsu e sindacati per cercare di definire tutti insieme i prossimi passi per arrivare a una soluzione alternativa alla cessata attività: “Ho già informato il prefetto, Antonio Apruzzese, e tutti i parlamentari del territorio – ha detto ancora - affinché la questione diventi di rilievo generare e venga trattata a tutti i livelli istituzionali con la massima attenzione”.
Muliere non ha risparmiato dure critiche nei confronti dell’azienda: “Parliamo di una proprietà che non ha mai investito un euro sullo stabilimento – ha spiegato – quella della chiusura è una decisione assurda e inaccettabile, occorre capire le cause che hanno portato l’azienda a presentare sempre e solo perdite, nonostante il settore dolciario tiri”.