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Credit: TomoNews US
29 Novembre 2018
Vuoi acquistare uno smartphone di ultima generazione, ma non hai i soldi? Nessun problema, basta inviare una foto che ti ritrae senza veli per avere un prestito da istituti di credito poco affidabili. Questo è quello che sta accadendo in Cina: sono moltissimi, infatti, i giovani - soprattutto studenti - che per ottenere un finanziamento inviano foto audaci a banche poco raccomandabili. Il fenomeno è figlio del nostro millennio, quando per comprare qualcosa è possibile spezzettare il pagamento in tante piccole rate da diluire nel tempo. In questo modo, anche chi non ha molta disponibilità economica, può permettersi beni di lusso altrimenti impossibili.
Secondo quanto rivela uno studio condotto dal South China Morning Post, le aziende stanno sviluppando servizi di pagamento dilazionato anche per i beni più economici, di consumo quotidiano. A prima vista, il sistema aiuterebbe tutte le persone che si trovano in difficoltà e che hanno bisogno di acquistare qualcosa. Ma c’è il risvolto nero della medaglia.
In Cina, infatti, a garanzia del finanziamento erogato alcuni istituti di credito poco raccomandabili richiedono ai clienti scatti di nudo. Solo in questo modo è possibile concedere il prestito. E i ragazzi cinesi, attratti dalla prospettiva di fare acquisti proibitivi, si stanno buttando a capofitto in questa pratica. Ma non finisce qui: le banche in questione minacciano i malcapitati, dicendo loro che se le rate non vengono pagate puntualmente, le foto senza veli verranno diffuse e mostrate ad amici e parenti.
I millennials cinesi sono disposti praticamente a tutto per ottenere un prestito online. Si conta che, solo nel 2016, sono state inviate ai microlenders qualcosa come 10 giga di scatti sexy e le vittime sono per lo più ragazzi di età compresa tra i 19 e i 23 anni. Il loro debito medio non supera i 2000 dollari e, ad alcuni di loro, viene anche richiesta una prestazione sessuale. I giovani, inoltre, devono farsi il selfie inquadrando per bene la carta di identità, in modo da essere riconoscibili al 100%.
Ovviamente, chi fornisce questo servizio non ha l’autorizzazione per farlo. È per questo motivo che i regolatori finanziari del Paese hanno istituito una task force speciale per porre fine al fenomeno che sta acquisendo, giorno dopo giorno, dimensioni preoccupanti.