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Credits: Facebook
29 Novembre 2018
A fine ottobre sui social è stato lanciato un appello per salvare il piccolo Alessandro Maria Montresor: il bimbo di soli 18 mesi sta infatti lottando contro la Linfoistiocitosi Emofagocitica, una malattia genetica rara che attacca il sistema immunitario e che colpisce solo lo 0,002% della popolazione. Al piccolo restano solo poche settimane di vita, ecco perché i genitori, Paolo Montresor e Cristiana Console, residenti a Londra, hanno deciso di ricorrere all’aiuto della rete nel tentativo di trovare un donatore di midollo compatibile.
La coppia ha organizzato due eventi a Milano e a Napoli: sono stati tantissimi i volontari che si sono sottoposti ai test di compatibilità ma purtroppo non sono stati ottenuti i risultati sperati. Per fortuna, però, oggi arrivano buone notizie per il piccolo Alex: il bimbo è stato trasferito dal Great Ormond Street Hospital di Londra all’Ospedale Bambino Gesù di Roma dove a dicembre verrà sottoposto a trapianto emopoietico da genitore.
Questa procedura si basa sulla manipolazione delle cellule staminali emopoietiche del donatore che vengono private di tutti gli elementi che potrebbero aggredire l’organismo del paziente che dovrà subire il trapianto. Si tratta di una tecnica alternativa efficace con le cellule prelevate dai genitori del paziente, compatibili con lui solo al 50%; è dunque un procedimento necessario quando non si riesce a trovare un donatore perfettamente compatibile, come nel caso del piccolo Alex. Con questa tecnica innovativa, messa a punto dall’équipe di ricercatori del prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia, Terapia Cellulare e Genetica del Bambino Gesù, è possibile ottenere le stesse percentuali di guarigione ottenute ricorrendo a un donatore compatibile al 100%. Nell’ospedale romano viene già usata per trattare pazienti pediatrici affetti da patologie come leucemia e tumori di vario tipo.
A Londra il piccolo Alex stava seguendo un trattamento farmacologico che si è rivelato efficace nel contenere la malattia, per questo motivo verrà continuato anche a Roma; nei prossimi giorni il bimbo verrà sottoposto a tutti gli esami strumentali ed ematochimici necessari per poter procedere al trapianto. Allo stesso modo, anche i genitori verranno sottoposti a esami specifici per accertare la possibilità di donare le cellule staminali emopoietiche.