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Fabrizio Corona: “Sono stato picchiato nel bosco della droga di Rogoredo”

Il re dei paparazzi stava girando un servizio giornalistico sullo spaccio in uno dei luoghi della periferia di Milano più colpiti dalla criminalità.

Fabrizio Corona: “Sono stato picchiato nel bosco della droga di Rogoredo”

11 Dicembre 2018

Ieri sera alle ore 22:30, Fabrizio Corona è stato trovato da una pattuglia dei Carabinieri in evidente stato di shock, a torso nudo per strada. L’ex re dei paparazzi si trovava a Rogoredo, nella periferia di Milano, per girare un filmato giornalistico sullo spaccio in uno dei luoghi più colpiti dalla criminalità. Fabrizio sarebbe stato riconosciuto da un gruppo di spacciatori, circa una ventina, che lo hanno circondato e preso a calci e pugni. Le Forze dell’Ordine hanno chiamato un’ambulanza per fornirgli la necessaria assistenza. Qualche minuto dopo, Corona pubblica una foto sul suo profilo Instagram dove è steso su una barella con i paramedici intorno.

Stasera mi sono recato al Bosco di Rogoredo, patria nazionale dello spaccio italiano, dove anche la polizia si rifiuta di entrare. Mentre le uniche inchieste realizzate sono state fatte di giorno da giornalisti accompagnati da polizia di scorta a circondare la zona, Io mi sono recato lì solo con un operatore e un fonico per raccontare il parallelismo della mia tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata. Tutto questo solo per raccontare in maniera oggettiva, come ho sempre fatto, la realtà. Ora, in questo momento ringrazio Dio per aver protetto mio figlio Carlos Maria”. Questo è il commento che Fabrizio lascia sul social per raccontare l’accaduto.

È scosso Corona, “potevano ammazzarmi”, confessa. Poco prima, aveva postato anche alcune stories su Instagram in cui intervistava i ragazzi che si trovavano nel bosco della droga. L’intento del servizio era quello di far vedere il vero volto della tossicodipendenza unita allo spaccio: ragazzini di 13/14 anni che rovinano la propria vita per una dose. Fabrizio, che secondo quanto definito dal Tribunale è in affidamento terapeutico e deve rientrare a casa alle ore 23:00, sa di aver fatto degli errori e ora si sta impegnando per non ricadere più in questo giro.

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