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Il 2018 è stato il secondo anno più caldo di sempre nell’Artico

Il consueto report annuale dipinge un quadro abbastanza preoccupante

Il 2018 è stato il secondo anno più caldo di sempre nell’Artico

27 Dicembre 2018

L’Arctic Report Card del 2018, il report annuale stilato dal National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), ossia l’ente americano che studia l’atmosfera e gli oceani, questa volta dipinge un quadro abbastanza preoccupante.

Secondo il report il 2018 è stato il secondo anno più caldo mai registrato nell’Artico, l’ultimo di cinque caratterizzati da continue ondate di caldo che sono state la causa di profondi cambiamenti climatici, con effetti anche alle medie latitudini, dunque anche in Europa e in America del Nord.

Nel vecchio continente si sono infatti registrate numerose gelate primaverili, come quella provocata dal Burian, il vento gelido che ha colpito diversi stati nel marzo scorso; negli Stati Uniti, invece, sono state frequenti le tempeste invernali

L’aumento delle temperature nell’Artico ha provocato grossi danni anche all’ecosistema di tutta la regione interessata: il numero delle renne è diminuito, mentre le alghe tossiche sono aumentate, così come le correnti oceaniche alterate che hanno trasportato le microplastiche fino all’estremo nord.

Probabilmente l’uomo non è ancora del tutto consapevole dell’enorme cambiamento climatico che lo attende nei prossimi anni: “Il continuo riscaldamento dell’atmosfera e dell’oceano in Artico sta determinando uno stravolgimento dell’ambiente – si legge nel report – accade in modo prevedibile ma per certi versi anche inatteso. Nuove minacce stanno emergendo rapidamente aumentando l’incertezza circa le dimensioni del cambiamento ambientale che sta avvenendo”.

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