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27 Dicembre 2018
È vero, impostare una password che sia facilmente memorizzabile e che risponda contemporaneamente a tutti i criteri di sicurezza non è un’impresa semplice. Per questo molte persone preferiscono non perderci troppo tempo e finiscono con scegliere codici troppo elementari o poco accurati che mettono però in serio pericolo la sicurezza dei dati personali o bancari condivisi online.
Uno studio condotto da SplashData ha rivelato che la cattiva abitudine di scegliere password basilari è stata molto accentuata anche quest’anno. Per realizzare questa ricerca, la software house ha analizzato oltre cinque milioni di codici segreti prendendoli dagli archivi dei tanti leak che negli ultimi mesi hanno colpito tantissime piattaforme online. Il quadro che emerge è davvero preoccupante: nonostante le raccomandazioni e i suggerimenti forniti da tutti i siti agli utenti, molti di loro continuano a scegliere password che chiunque potrebbe facilmente indovinare, come ad esempio la propria data di nascita o il proprio nome.
SplashData ha così stilato la classifica delle 100 peggiori password utilizzate nel 2018. Analizziamo le prime dieci: al primo posto incredibilmente c’è “123456”, mentre al secondo c’è “password”. È il caso di sottolineare che questi due codici sono ai primi posti da ben 5 anni, il che vuol dire che gli utenti continuano a non comprendere l’importanza di proteggere i propri dati online. Anche nelle successive posizioni troviamo sequenze basilari di numeri: al terzo posto abbiamo 123456789; al quarto 12345678; al quinto 12345; al sesto 111111; al settimo 1234567; all’ottavo una parola estremamente comune, “sunshine”; al nono “qwerty”, e al decimo l’intramontabile “iloveyou”.
Una menzione speciale meritano altre password ben poco sicure: alla 23esima posizione tra quelle più usate troviamo “donald”, probabilmente un riferimento all’attuale presidente degli Stati Uniti; alla 44esima c’è “abcdef”, alla 63esima “computer” e alla 75esima “banana”. Insomma, sebbene questa classifica possa risultare per certi versi divertente, in realtà dovrebbe allarmarci, perché significa che gran parte degli utenti non percepisce i pericoli della rete e sceglie le proprie password con troppa superficialità. La speranza per il 2019 è che il popolo del web dedichi una maggiore attenzione alla sicurezza online.