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Credits: Il Mattino
21 Dicembre 2018
Dall’Ospedale Federico II di Napoli arriva una storia commovente: un padre ha donato un rene alla figlia salvandole la vita. Si chiama Marianna Maione, ha 26 anni e qualche tempo fa ha scoperto di soffrire di un’insufficienza renale cronica che l’ha costretta a modificare il suo stile di vita e a sottoporsi a una terapia medica. La scorsa estate la sua malattia è giunta a una fase in cui la dialisi era ormai inevitabile.
L’unica alternativa era il trapianto, ma come accade sempre, trovare un organo compatibile e disponibile in tempi brevi è sempre molto complicato. A quel punto il padre di Marianna, Luigi, ha deciso di intervenire per salvare sua figlia: il 56enne si è informato e ha scoperto che è possibile realizzare un trapianto di un rene da un donatore vivente e che effettuare l’operazione prima di arrivare alla dialisi significa ottenere risultati migliori in termini di sopravvivenza e qualità di vita.
“Dal momento in cui ho scoperto che avrei potuto donare un rene a mia figlia ho avviato subito l’iter – ha raccontato Luigi – non ho mai avuto dubbi”. Il papà della giovane si è così rivolto al professor Michele Santangelo, direttore della Uoc di Chirurgia Generale e dei Trapianti di Rene del Policlinico Federico II e si è poi sottoposto a tutte le analisi necessarie insieme a sua figlia. L’intervento è stato effettuato il 13 dicembre scorso con ottimi risultati: il prelievo dell’organo è stato effettuato tramite laparoscopia, tecnica che riduce dolori e tempi di recupero, infatti Luigi è stato già dimesso e sta bene. Anche Marianna è in buone condizioni e finalmente può tornare a sorridere alla vita.
“Mio padre mi ha dato la vita due volte – ha commentato la giovane - quando mi ha concepito e il 13 dicembre di quest'anno, donandomi un rene. Già ero molto legata a lui, ora lo sono ancora di più. Sul braccio ho un tatuaggio: l'iniziale del suo nome disegnata in modo da creare un cuore”.