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La ‘Carlton dance’ finisce in tribunale: Alfonso Ribeiro fa causa a Fortnite

L’attore diventato famoso grazie a “Willy il Principe di Bel-Air” accusa la Epic Games di aver utilizzato una sua proprietà intellettuale indebitamente.

La ‘Carlton dance’ finisce in tribunale: Alfonso Ribeiro fa causa a Fortnite

Credits: Instagram

21 Dicembre 2018

Se anche voi siete cresciuti guardando “Willy il Principe di Bel-Air”, telefilm che ha reso famoso Will Smith, allora ricorderete anche Alfonso Ribeiro, l’attore che nella serie interpretava Carlton Banks, il cugino di Willy. 

Questo personaggio era molto buffo e viene ricordato soprattutto per quella che poi è stata soprannominata la ‘Carlton dance’, ossia dei divertenti passi di danza che Carlton improvvisava nei momenti più improbabili. Ebbene sì, oggi questo ballo sta diventando oggetto di contesa in tribunale.

L’attore, infatti, intende fare causa alla Epic Games, nota azienda di videogames nonché autrice del popolarissimo gioco Fortnite. Il motivo è semplice: una delle ‘emote’, ossia delle mosse del personaggio del gioco acquistabili dal giocatore come esultanza al momento della vincita, rappresenterebbe proprio la ‘Carlton dance’. Non a caso, questo contenuto scaricabile è stato denominato Fresh, termine che richiama il titolo originale della serie tv che era “Fresh Prince of Bel-Air”. In realtà, non è la prima volta che Alfonso Ribeiro chiede giustizia perché qualcuno utilizza impropriamente i suoi passi di danza: già qualche tempo fa, infatti, ha fatto causa alla 2K Games che l’aveva utilizzata nel gioco NBA 2K.

La ormai ampiamente riconosciuta proprietà intellettuale del Signor Ribeiro è diventata oggetto di un’appropriazione indebita – ha spiegato ai media l’avvocato dell’attore – la Epic Games guadagna dal download dei contenuti del gioco e dunque ha guadagnato anche dalla ‘emote’ Fresh. Nonostante questo – ha concluso – l’azienda non solo non ha pagato i diritti del mio assistito, ma non gli ha neanche chiesto il permesso per l’utilizzo di una sua proprietà intellettuale e della sua immagine”.

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