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21 Marzo 2019
Ieri sera Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile sono state ospiti della trasmissione "Live non è la D'Urso", dove hanno partecipato ad un animato scontro "due contro tutti".
Wanna e Stefania hanno risposto colpo su colpo a tutte le accuse, come nel loro stile, senza mostrare il minimo segno di cedimento. Anzi, attaccando in maniera animata.
Stefania Nobile è stata la prima a farlo, affermando che, dopo 18 anni, entrambe hanno "espiato abbastanza". I loro guai giudiziari, infatti, sono iniziati con un servizio di Striscia la Notizia andato in onda nel 2001.
Secondo Stefania, chi commette reati gravi non fa un giorno di carcere, mentre loro hanno scontato tutto ("e pure di più", sottolinea).
Ma è quando interviene Wanna Marchi che tutti restano di sasso di fronte ad un'affermazione decisamente "forte". Wanna infatti si lascia sfuggire: «A mattino 5 hanno fatto vedere i chirurghi plastici e delle persone squartate e noi siamo state punite per aver venduto sale a dei deficienti che ci hanno creduto».
Poi ha continuato sostenendo di aver chiuso la sua partita con la giustizia e di tornare in Italia poco e mal volentieri.
Barbara D'Urso interviene, spiegando a Wanna che, invece delle reazioni aggressive, sarebbe stata apprezzata un'ammissione di colpa e un invito a tutti a «non credere a maghi e truffatori», così le chiede di lanciare un appello in "stile Wanna Marchi".
Le due ex imbonitrici hanno scontato in carcere una pena di nove anni e sei mesi per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Oggi vivono in Albania, dove gestiscono un ristorante.
(Credits photo: instagram)