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Credits photo: Lana Haroun
11 Aprile 2019
Si chiama Alaa Salah, ha solo 22 anni ed è diventata il volto della resistenza delle donne nel suo paese, il Sudan. È lei, una studentessa di ingegneria e architettura, che sta guida i cori di protesta contro il presidente sudanese Omar al-Bashir. Vestita di bianco, esile ed elegante, è ormai un simbolo. Un simbolo di ribellione contro Khartoum. In poco tempo, le foto dove inneggia alla rivoluzione hanno fatto il giro del mondo. È stata ribattezzata "Kandaka", ovvero Regina nubiana.
Alaa si batte, insieme al suo popolo, contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari di base. Si batte per difendere i diritti di persone come lei. Si batte per un Paese più giusto ed equo. Il rialzo, voluto dal regime, ha fatto scendere in piazza moltissime persone e lei le sta guidando.
Nella foto, che ormai è diventata un simbolo, si vede "Kandaka" sul tettuccio della macchina: "cercava di dare a tutti speranza ed energia positiva e l’ha fatto. Rappresentava tutte le donne e le ragazze sudanesi e le ha ispirate, tutte quelle presenti al sit-in. Raccontava la storia delle donne sudanesi, era perfetta", ha spiegato la fotografa alla CNN.
I tempi sono cambiati. Ora, sono le donne che guidano le proteste contro il regime sudanese e sono in netta maggioranza rispetto agli uomini. La ribellione, iniziata a dicembre scorso ha già fatto 38 vittime. Ma secondo le associazioni per i diritti umani, potrebbero essere molti di più.