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25 Aprile 2019
Gli scienziati dell'Università di Yale sono riusciti a ripristinare l'attività cellulare nel cervello di un maiale morto da 4 ore.
I ricercatori impegnati nello studio hanno trattato il cervello dell'animale con una soluzione chimica che ha evidenziato alcune funzioni cellulari di base.
I dati ottenuti hanno permesso agli studiosi di dimostrare che alcune delle attività cerebrali non terminano immediatamente dopo il decesso, con l'interruzione del flusso di ossigeno e sangue nel corpo.
L'autore dello studio, Nenad Sestan, ha spiegato che "il cervello intatto di un grande mammifero conserva una capacità precedentemente sottovalutata per il ripristino della circolazione e di alcune attività molecolari e cellulari anche diverse ore dopo l'arresto circolatorio".
Tuttavia, hanno tenuto a precisare gli studiosi, si tratta solo di un cervello cellulare attivo, non di un cervello vivente. Quindi non c'era alcuna attività elettrica associata a consapevolezza o percezione.
Questo studio potrebbe rivelarsi importante per lo sviluppo futuro di terapie volte a sconfiggere o attenuare danni cerebrali.
Ma la strada è ancora molto lunga dal momento che, oltre alle eventuali questioni etiche, va precisato che quello studiato è un sistema sperimentale diverso dalle normali condizioni di vita.