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Credits: Instagram
30 Aprile 2019
Massimo Donati è uno chef proprietario di un ristorante italiano a Londra, il Maximo Italian Bistrot. Il suo locale è diventato oggetto di un acceso dibattito online a causa di una recensione negativa ricevuta da parte di un cliente insoddisfatto.
Tutto è iniziato nell’ottobre del 2018, quando il cliente che online si firma Zwelithini ha lasciato la sua prima e unica recensione su Tripadvisor, lamentandosi proprio del trattamento ricevuto nel ristorante di Donati. Nella sua stroncatura, l’utente ha raccontato quanto accaduto durante la sua cena in questo locale: “Ho ordinato dei ravioli al granchio e per me mancava qualcosa – ha spiegato – così ho chiesto del parmigiano ma il cameriere, anziché servirmelo, mi ha guardato in modo strano e, nonostante le mie insistenze, si è rifiutato di portarmelo perché secondo lui sul pesce non si mette il formaggio”.
Se è vero che il cliente ha sempre ragione, secondo lo chef italiano ci sono situazioni in cui questa “legge” può non essere rispettata, come ad esempio a tavola. Massimo Donati ha deciso di rispondere al cliente insoddisfatto per cercare di spiegargli le sue ragioni e ha così dato vita a un vero e proprio dibattito social: “La tua è stata una richiesta sciocca – ha scritto lo chef – adesso ti spiego le regole fondamentali della cucina italiana che non conosci: non chiedere mai ananas sulla pizza; non mettere mai la panna nella carbonara; mai chiedere una pasta Alfredo (chi è questo Alfredo?); non mettere mai il pollo nel sugo all'arrabbiata; e ultimo, ma non meno importante, mai, mai, mai chiedere formaggi su un piatto di pesce. Regole semplici – ha sottolineato - dovresti ringraziarmi per non averti fatto rovinare il piatto che stavi mangiando”.
Donati ha poi aggiunto: “Ci sono un sacco di falsi ristoranti italiani gestiti da persone avide che permettono questo di tipo di abominio. Prova il parmigiano sullo sterco di mucca, dovrebbe avere un buon sapore per te”. Questa dura risposta ha incontrato il favore di alcuni utenti che sono d’accordo con il desiderio dello chef di preservare la tradizione culinaria italiana, ma ha anche ricevuto numerose critiche da parte di chi, invece, sostiene abbia ragione il cliente che, secondo loro, ha diritto a mangiare come vuole.