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Due italiane progettano la TAC con radiazioni dimezzate

Il loro protocollo riduce del 40-60% l'esposizione alle radiazioni.

Due italiane progettano la TAC con radiazioni dimezzate

20 Maggio 2019

Due giovani ingegnere cliniche di Napoli hanno elaborato un nuovo protocollo in grado di ridurre del 40-60% l'esposizione alle radiazione durante la Tac, continuando a garantire una buona qualità dell'immagine.

Con l'ideazione di questo algoritmo, le due scienziate hanno vinto il Primo premio assoluto dell’Health technology challenge (Htc) consegnato in occasione del XIX Congresso dell’Associazione nazionale degli ingegneri clinici (AIIC).

Il progetto di Michela D’Antò (della Fondazione G. Pascale) e Federica Caracò (dell’Università degli studi Federico II), "Valutazione di un protocollo per la verifica delle funzionalità di un sistema di riduzione della dose installato su tomografi assiali computerizzati", ha ottenuto il massimo punteggio sbaragliando la concorrenza degli altri 162 progetti.

L'algoritmo potrà essere applicato ai macchinari di varie aziende, così da poter offrire prestazioni sempre più accurate e sempre meno invasive.

Un passo avanti importantissimo, se si considera che che ogni anno vengono effettuati quasi 40 milioni di esami radiologici, circa il 44% dei quali prescritto senza una reale necessità.

Da questo studio trarranno beneficio soprattutto i malati oncologici, che per esigenza di diagnosi e controlli, vengono più spesso sottoposti a questo tipo di esami.

Lorenzo Leogrande, presidente AIIC, ha commentato con soddisfazione il successo dell'iniziativa evidenziando l'importanza della collaborazione tra gli ingegneri clinici e biomedici, il mondo della ricerca universitaria e le tante start up per trovare soluzioni concrete a problemi reali.

(Credits photo: Facebook)

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