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30 Maggio 2019
La crisi ha sicuramente peggiorato le cose, ma è anche un fatto di cultura. I giovani italiani lasciano la casa paterna molto dopo rispetto alla media europea. A rivelarlo è l'ultimo Rapporto Eurostat, che fa luce sull'età in cui i ragazzi vanno via dal nido per entrare ufficialmente nel mondo degli adulti. Con tutte le difficoltà che questo importate passo comporta.
Gli italiani, dunque, sono mammoni. E questo non è una novità. Sarà colpa delle lasagne, ma i giovani del nostro Paese in genere vanno a vivere da soli dopo aver compiuto 30 anni. E chi, invece, va via prima? Anche questo è prevedibile: gli svedesi abbandonano il tetto familiare a 18 anni e mezzo, i danesi a 21 e i finlandesi a 22. La cultura qui gioca sicuramente un ruolo importantissimo, ma non è l'unica cosa che conta. In Scandinavia c'è una politica di welfare che sostiene i giovani e li rende più sicuri quando arriva per loro il momento di andare avanti senza genitori al seguito.
Continuando nella classifica, i francesi spiccano il volo a 23 anni. Seguono tedeschi e inglesi. È così che, posizione su posizione, l'Italia raggiunge uno striminzito quartultimo posto in Europa. Le ragazze sono più indipendenti dei maschi e scelgono di lasciare mamma e papà in genere prima.
Le cause di questo comportamento vanno sicuramente ricercate nella crisi economica che ha attraversato il mondo intero dal 2008 in poi. Il dato italiano è allarmante: nel 2009 viveva con i genitori il 44,7% degli under 34, nel 2017 la percentuale è salita al 49,3. L'aumento si è registrato in quasi tutti i Paesi europei, ma la situazione italiana è ben peggiore rispetto alle altre.