Tutto News
Credits: Twitter
12 Giugno 2019
Dopo la legge che vieta l’aborto anche nei casi di stupro e incesto, in Alabama è stata approvato un altro provvedimento che farà molto discutere: la governatrice Kay Ivey, infatti, ha firmato la legge sulla castrazione chimica, prevista per i condannati per reati sessuali contro i minori di 13 anni.
“Questa legge è un passo verso la protezione dei bambini in Alabama”, questo il commento della governatrice. Il processo di castrazione verrà iniziato un mese prima della scarcerazione dei condannati e il trattamento verrà portato avanti fino a che la corte non lo riterrà più necessario; i trasgressori, inoltre, saranno costretti a pagare la somministrazione farmacologica con i propri soldi ma non solo: chi si rifiuterà di continuare il trattamento sarà accusato di violazione della libertà condizionale e quindi rischierà di tornare in carcere.
Nella legge è spietato che la castrazione chimica è, appunto, “la somministrazione di farmaci che riducono, inibiscono o bloccano la produzione di testosterone, ormoni o altre sostanze chimiche”: lo scopo è quello di eliminare l’impulso sessuale della persona e rendere quindi impossibile il compimento di un atto sessuale. Questa legge farà discutere perché sono in tanti a non essere d’accordo con la sua applicazione: per molti, infatti, si tratta di una violazione dei diritti umani.
In realtà, la castrazione chimica, obbligatoria o volontaria, è già in vigore in molti altri stati americani, come in Florida, in Iowa, in Louisiana, in Montana e in Wisconsin, mentre in Texas è addirittura prevista la castrazione chirurgica. In altri paesi, invece, come in Georgia e in Oregon, questa legge era presente ma poi è stata abrogata in tempi recenti.