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10 Luglio 2019
Un gallo, che vive in un pollaio situato in una zona residenziale di un comune vicino a Zurigo, è stato condannato da un Tribunale svizzero perché... cantava troppo.
A sollevare la questione e a denunciare il fatto, alcuni vicini, infastiditi dai numerosi "chicchirichì" del pennuto: il denunciante ne ha contati tra i 14 e i 40 all'ora, di giorno e di notte. Inoltre, con un'app del cellulare, l'esausto vicino ne ha anche misurato il rumore che, a una distanza di 15 metri (cioè dalla finestra della sua cucina), raggiungeva gli 84 decibel.
Nella sentenza della Corte si legge che un po' di inquinamento acustico è naturale, quando si hanno polli e (sopratutto) galli. Ma questo non ha impedito di trovare un rimedio.
Il tribunale, infatti, ha disposto che il gallo potrà vagare liberamente e cantare tutti i giorni (senza particolari restrizioni) solo dalle 8 alle 22 in punto, mentre la domenica a partire dalle 9 (e non prima). Negli orari in cui non potrà cantare, il proprietario dovrà premurarsi di tenerlo rinchiuso in una stalla insonorizzata e al buio.
Ai denuncianti la causa è costata 5200 franchi: una bella cifra, ma almeno hanno trovato un po' di tranquillità.