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25 Luglio 2019
Questa storia, riportata da ABC News, arriva dall'Australia e vede protagonisti due fratelli di fede cristiana che hanno rifiutato di pagare le tasse perché ritenevano la cosa "contraria alla volontà del Signore".
Rembertus Cornelis e Fanny Alida Beerepoot, proprietari di una fattoria in Tasmania, avevano smesso di pagare l'imposta sul reddito dal 2011. I due fratelli avevano accumulato oltre 930mila dollari australiani di arretrati da pagare, ma ovviamente non hanno saldato neppure questo debito.
Lo scorso mercoledì, presentatisi di fronte alla Corte Suprema della Tasmania, i Beerepoot hanno sostenuto ancora una volta le proprie ragioni dichiarando: “Non dobbiamo pagare niente, perché apparteniamo a Dio”. Secondo i due fratelli, infatti, pagare le tasse li avrebbe allontanati dal volere di Dio e ciò avrebbe comportato una serie di calamità naturali e "maledizioni sotto forma di siccità e infertilità".
Dopo averli ascoltati, il giudice Stephen Holt ha ritenuto che la fede cristiana dei Beerepoots potesse essere autentica e sincera, nonostante ciò ha precisato che nella Bibbia non vi è alcun divieto di pagare le tasse, anzi: “c’è scritto che le questioni civili e la legge divina operano in due sfere separate”.
Con questa motivazione, il giudice ha condannato i due fratelli a pagare rispettivamente 1,17 milioni di dollari e 1,16 milioni di dollari per coprire l'imposta sul reddito arretrata e le relative sanzioni amministrative, a cui si aggiungono le altre spese sostenute per la causa.