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La Sardegna si riprende la sabbia rubata dai turisti: dal 2008 sequestrate 10 tonnellate

Negli aeroporti sempre più turisti vengono trovati in possesso di bottiglie piene di sabbia rubata alle spiagge sarde.

La Sardegna si riprende la sabbia rubata dai turisti: dal 2008 sequestrate 10 tonnellate

06 Agosto 2019

Negli ultimi anni tra i turisti che visitano la Sardegna si è diffuso sempre di più il malcostume di realizzare dei “souvenir fai da te”, riempiendo bottigliette con sabbia rubata alle meravigliose spiagge sarde. Per fronteggiare questi continui “furti”, l’Area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo (Olbia), l’Enac e il Corpo Forestale si sono uniti per effettuare maggiori controlli e sanzionare i turisti trovati in possesso della sabbia.

L’obiettivo è quello di tutelare l’ambiente costiero e l’arenile, quindi non solo la sabbia, ma anche le conchiglie e i sassi che, una volta rinvenuti nelle valige dei turisti, verranno in seguito catalogati e riposizionati nel loro ambiente naturale. E di queste cose le borse dei viaggiatori negli ultimi anni sono letteralmente piene: dal 2008 a oggi sono state sequestrate ben 10 tonnellate di materiale da spiaggia agli imbarchi degli aeroporti sardi. 

A rivelarlo è Geasar, l’azienda che gestisce l’aeroporto di Olbia e che in questi anni si è occupata di custodire la “refurtiva” sequestrata ai turisti dal Corpo Forestale ai varchi dell’aeroporto. “Dopo averlo classificato, abbiamo reintrodotto in natura sabbia, conchiglie e rocce – ha dichiarato il direttore dell’Area marina protetta, Augusto Navone - Come siti di conferimento abbiamo scelto quelli più consoni alle tipologie esistenti, Porto San Paolo per la sabbia e Tavolara per conchiglie e rocce”. 

Ogni granello di sabbia è un pezzo del nostro futuro che se ne va, dobbiamo spiegare ai giovani che per garantire un futuro alla terra dobbiamo combattere comportamenti del genere – ha dichiarato, invece, l’Assessore all’Ambiente, Gianni Lampis - Cerchiamo di essere noi i primi controllori contro le azioni che intendiamo punire”. In tal senso, le autorità locali avvieranno a breve una campagna di comunicazione per scoraggiare il malcostume di sottrarre alle spiagge i loro tesori ma anche per incoraggiare le persone a impegnarsi in prima persona affinché l’ambiente venga rispettato da tutti coloro che visitano i meravigliosi luoghi della Sardegna.

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