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02 Settembre 2019
Generazioni di ragazzi, e non solo, si sono cimentati nella risoluzione del Cubo di Rubik, uno dei grattacapi matematici più famosi al mondo. Dal 1974, anno della sua invenzione da parte di Erno Rubik, tutti ci abbiamo "giocato" almeno una volta nella vita e in pochi sono riusciti a finirlo. Dopo più di 30 anni dalla sua prima apparizione, un gruppo di matematici è riuscito a risolverlo in solo 20 mosse. Per farlo, si sono serviti di una serie di supercomputer di Google.
Il rompicapo consiste in un cubo ruotante, composto su ogni lato da 9 cubi più piccoli a cui sono applicati degli adesivi colorati. Lo scopo del gioco è quello di far comparire gli adesivi dello stesso colore su ogni faccia. Ha la bellezza di 43 quintilioni di combinazioni e la sua risoluzione è molto complicata, tanto che lo stesso inventore ci mise più di mese a trovare la combinazione corretta.
Il bello di questi giochi matematici è che in molti si cimentano per risolverli nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda il Cubo di Rubik, qual è il numero di mosse minimo che si deve compiere per risolvere il gioco in tutte le sue possibili configurazioni? Nel 2010, un gruppo di matematici e informatici si è messo alla prova per rispondere a questa domanda. E la risposta, che arriva 36 anni dopo l'invenzione è: 20 mosse. Solo 20 mosse. Ma come è possibile?
I ricercatori si sono serviti di una serie di supercomputer di Google per risolvere il Cubo così facilmente. Il segreto è quello di creare dei legami tra tutte le diverse configurazioni del gioco, e di ridurle il più possibile. Già nel 1995 il matematico Michael Reid aveva rivelato che erano necessarie 20 mosse per risolvere il grattacapo. Ora ne abbiamo avuto la conferma.
Insomma, esistono 43.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 (!) di configurazioni possibili del Cubo di Rubik, ecco perché ci è voluto tutto questo tempo per trovare il minor numero di mosse per risolverlo, esperti matematici e computer. Noi, comuni mortali forse non ci riusciremo mai!