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10 Settembre 2019
Per richiedere alcuni tipi di visto negli Stati Uniti da giugno, ossia da quando è entrato in vigore il nuovo regolamento, bisogna fornire anche i nomi utente dei propri profili sui social network. Lo ha reso noto la Homeland Security attraverso un avviso sul sito del governo statunitense: i funzionari addetti alla concessione dei visti chiederanno i dati dei social network attraverso la compilazione di sette moduli che dovranno essere riempiti da tutti coloro che intendono richiedere asilo, oppure gli immigrati, i rifugiati e gli “stranieri non ammessi”. La compilazione di questi moduli è obbligatoria per essere accettati negli Stati Uniti sia temporaneamente che in modo permanente.
Chi richiede il visto dovrà fornire i nomi utente utilizzati negli ultimi 5 anni su 19 siti, tra i quali anche i social network più popolari, come Facebook, Instagram e Twitter, ma anche i siti cinesi come Douban e Weibo. Secondo le stime, sono circa 15 milioni le persone che ogni anno richiedono i visti per gli Stati Uniti e che quindi dovranno fornire i propri dati social.
Queste nuove norme hanno generato molti dubbi perché non è ancora chiaro in quale modo i funzionari utilizzino poi i dati dei quali entrano in possesso: non è stato spiegato in maniera esauriente, infatti, né cosa cerchino di preciso sui profili social dei richiedenti né tanto meno cosa potrebbe far scattare l’eventuale rifiuto del rilascio del visto. Il Dipartimento di Sicurezza si è limitato a spiegare che si tratta di normali controlli con lo scopo di “migliorare i processi di screening per proteggere i cittadini americani”.