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10 Settembre 2019
È finito lo spazio disponibile nelle strutture di stoccaggio di Tokyo Electric Power Company Holdings (Tepco), per questo motivo l’acqua radioattiva della centrale atomica di Fukushima sta per essere riversata nell'oceano Pacifico.
“L’unica opzione sarà scaricarla in mare e diluirla. L’intero governo ne discuterà, ma vorrei dare la mia semplice opinione”, ha dichiarato il ministro della Protezione Ambientale giapponese, Yoshiaki Harada, nel corso di un briefing informativo a Tokyo.
Si tratta dell'acqua utilizzata per raffreddare i reattori della centrale di Fukushima, danneggiata nel disastro dell'11 marzo del 2011 e contenuta in 960 serbatoi d'acciaio. Secondo Tepco, la loro capacità massima sarà raggiunta nel 2022. L'acqua, ripulita delle sostanze più radioattive, è contaminata da trizio, un isotopo dell’idrogeno relativamente innocuo per l'uomo, e che dimezza la sua carica radioattiva in 12 anni.
L'ipotesi dello sversamento nell'oceano, secondo il presidente dell'Autorità giapponese per il nucleare, Toyoshi Fuketa, è la più ragionevole. In alternativa si potrebbero costruire nuovi impianti di stoccaggio, o sversare nei terreni limitrofi. Ma entrambe presentano grossi limiti.
La possibilità che l'acqua venga effettivamente riversata in mare ha irritato residenti e pescatori, preoccupati per le conseguenze che questa operazione potrebbe avere sui rapporti con gli altri Paesi, tra i quali la Corea del Sud.