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Credits: Corriere.it
30 Settembre 2019
Per il delitto di Perugia, caso giudiziario del quale si è parlato per anni, l’unico condannato è stato l’ivoriano Rudy Guede: per l’omicidio della studentessa Meredith Kercher, avvenuto nel novembre del 2007, l’uomo sta scontando la condanna a 16 anni di reclusione nel carcere di Viterbo. Di recente i legali di Guede hanno presentato un’istanza al Tribunale per chiedere che l’uomo venga affidato ai servizi sociali e che possa scontare il resto della pena ai domiciliari.
I giudici, però, hanno respinto la richiesta dei domiciliari, concedendo all’ivoriano solo la semilibertà: Rudy potrà quindi lasciare il carcere per qualche ora al giorno per collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo e dovrà rientrare nella struttura penitenziaria la sera. Il provvedimento è stato notificato oggi a Guede ed è stato stabilito dopo l’udienza che si è tenuta il 20 settembre scorso.
L’ivoriano ha già scontato 12 anni della sua condanna: come riportato dagli operatori e dagli psicologi che lo seguono, Guede in questi anni si è sempre comportato in “maniera esemplare” e quest’anno si è anche laureato in Narrazione cinematografica alla Facolta di Storia e Società dell’Università di Roma Tre; in passato aveva già conseguito la laurea con il massimo dei voti in Scienze storiche del territorio della cooperazione internazionale, nella stessa università. I giudici hanno preso atto del percorso didattico e umano dell’ivoriano ed è per questo che gli hanno concesso la semilibertà, anche se non i domiciliari come lui avrebbe voluto.
Guede ha sempre negato di aver ucciso Meredith Kercher, anche se ha ammesso che, al momento del delitto, era presente nella casa di Perugia dove è avvenuto l'omicidio.