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Melinda Gates, moglie di Bill, dona 1 miliardo di dollari per la parità di genere

“Immagino di svegliarmi la mattina e vedere che il mondo è cambiato”, ha commentato la donna.

Melinda Gates, moglie di Bill, dona 1 miliardo di dollari per la parità di genere

Credits: Instagram/thisisbillgates

03 Ottobre 2019

Melinda Gates, moglie del noto imprenditore, programmatore e filantropo americano, ha deciso di donare 1 miliardo di dollari in beneficenza per promuovere la parità di genere. L’ha fatto sapere lei stessa durante un’intervista rilasciata al Time sottolineando che: “È frustrante, mi spezza il cuore – ha detto la Gates – riconoscere l’evidenza dei molti modi in cui il nostro Paese continua a frenare le donne. Tuttavia – ha continuato – ecco cosa mi tiene sveglia la notte: immagino di svegliarmi la mattina e vedere che il mondo è cambiato”. La cifra record destinata alla beneficenza sarà investita nei prossimi 10 anni proprio per creare nuove possibilità in favore delle donne

Dopo il movimento #MeToo, le donne di tutto il mondo sono scese in piazza per manifestare con coraggio e urlare al mondo le loro storie, intrise troppo spesso di abusi mai denunciati. Ecco perché la moglie di Bill Gates ha deciso, attraverso la sua società Pivotal Ventures, di intervenire per far cambiare ulteriormente il vento. Con la somma, saranno supportate economicamente vecchi e nuovi partner, distruggendo così le barriere esistenti per l’avanzamento femminile nel mondo professionale. C’è infatti bisogno di maggiore integrazione femminile in settori professionali come quello tecnologico, dei media e nelle pubbliche amministrazioni: le grandi aziende, i consumatori e gli impiegati di tutto il mondo sono chiamati a trasformare la nostra società per ottenere nuovi riforme sulla linea della parità di genere. 

Un miliardo di dollari “sono solo una piccola frazione di quanto necessario – ha aggiunto Melinda Gates nella sua intervista con il Time – ma spero che funzionino da apripista e che in molti mi seguano per come possono. Abbiamo ragione a sentirci oltraggiate, ma abbiamo ragione anche a sentirci ottimiste. Gli americani non sono più disposti a tollerare un cambiamento che va avanti alla velocità di una tartaruga. E io mi sento fortunata - ha concluso la filantropa - a essere viva in un momento in cui non dobbiamo più accettarlo”.

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