Torino, chiude la casa d’appuntamenti con le bambole robot

Lo scorso anno un gruppo di ragazzi ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale, certi del successo visto che all’estero questo tipo di attività sembra andare molto bene. Ed è così che a Torino è stata aperta LumiDolls, la prima casa d’appuntamenti con bambole robot mai aperta in Italia.

All’inizio c’è stato un vero e proprio boom: le prenotazioni sono arrivate a raffica non solo da Torino, ma da tutto il paese. Sempre più persone hanno deciso di concedersi una serata di piacere con queste bambole che riproducevano fedelmente i tratti umani ed erano disponibili sia con i tratti femminili che con quelli maschili, per accontentare tutti i tipi di clientela.

Dopo il successo iniziale, però, la curiosità verso le bambole robot è andata via via diminuendo, fino a scomparire del tutto. I proprietari dell’attività hanno dovuto affrontare diversi ostacoli: dopo poco tempo dall’apertura, infatti, sono stati costretti a cambiare sede perché il continuo via vai dei clienti aveva iniziato a infastidire gli abitanti della palazzina dove si trovava la sede dell’attività. In seguito, i vigili hanno effettuato più volte dei controlli per verificare il livello di igiene della struttura e poi i proprietari sono stati costretti a registrare il locale come attività alberghiera e questo fattore ha determinato forse l’inizio della fine.

Risultando come attività alberghiera, infatti, i clienti sono stati obbligati a fornire un documento per potervi accedere: in questo modo la frequentazione della casa d’appuntamenti non era più anonima. Senza la garanzia della privacy, molti clienti, desiderosi di mantenere il riserbo sui propri “incontri” con le bambole,  hanno smesso di frequentare il locale e le prenotazioni sono colate a picco in breve tempo. Ecco i motivi che hanno portato LumiDolls a chiudere definitivamente i battenti proprio in questi giorni.