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Greta Thunberg non accetta un premio di 46mila € dai Paesi Nordici e li rimprovera sul clima

Si tratta del Nordic Council Environmental Award 2019, un riconoscimento per chi si batte per l'ambiente.

Greta Thunberg non accetta un premio di 46mila € dai Paesi Nordici e li rimprovera sul clima

Credits: Instagram/gretathunberg

30 Ottobre 2019

La giovane attivista Greta Thunberg ha vinto un premio di 46mila euro. Ma non lo ha accettato. Si tratta del Nordic Council Environmental Award 2019, riconoscimento dei Paesi Nordici, conferito a chi si distingue per l'impegno a favore del clima. Greta ha scritto un lungo post sui social per motivare questa scelta. Scelta che è stata presa per la posizione della Svezia in merito ai temi ambientali, non brillante secondo la ragazza. 

"Voglio ringraziare il Nordic Council per questo premio. Lo considero un grande onore. Ma il movimento contro il cambiamento climatico non ha bisogno di ulteriori premi. Quello di cui abbiamo bisogno è che i nostri politici e le persone al potere comincino ad ascoltare gli scienziati". Comincia così il messaggio di Greta, che al momento di trova in California. 

Non nega l'interesse che da sempre la Svezia e i Paesi Nordici hanno mostrato per il clima. Ma c'è un però. "I Paesi nordici hanno un’ottima reputazione nel mondo quando si parla di questioni climatiche e ambientali. Non mancano mai di vantarsene o di spendere belle parole. Ma se guardiano alle nostre emissioni correnti e all’impatto ecologico pro capite – includendo i nostri consumi, il nostro import, l’aviazione e il trasporto marittimo – allora è tutta un’altra storia". 

L'attivista continua dicendo che in Svezia e in tutti i Paesi Nordici, secondo il WWF e il Global Footprint Network, si vive come se si avesse a disposizione quattro pianeti. "In Norvegia, per esempio, il governo ha concesso di recente un numero record di permessi per cercare petrolio e gas. Si prevede che l’apertura di queste nuove attività nel giacimento “Johan Sverdrup” produrrà petrolio e gas naturale per i prossimi 50 anni; petrolio e gas che genereranno a livello globale 1,3 tonnellate di emissioni di CO2". 

Prosegue facendo una riflessione in merito alle direttive comunitarie per abbassare la temperatura globale a 1,5 o 2 gradi: quello che stanno facendo i Paesi Nordici è lontanissimo da questo obiettivo. "E ancora non si vedono segnali dei cambiamenti richiesti", aggiunge. 

E conclude poi: "L’accordo di Parigi, firmato da tutti i Paesi Nordici, si basa sull’equità, il che significa che i Paesi più ricchi devono dare il buon esempio. Noi viviamo nei Paesi che avrebbero la possibilità di fare di più. Ma che ancora non fanno sostanzialmente niente. Per questo motivo, finché voi non comincerete a fare quello che la scienza reputa necessario per limitare l’aumento delle temperature globali a meno di 1,5 o addirittura 2 gradi celsius, io – e il movimento svedese del Fridays For Future – scelgo di non accettare il Nordic Councils Environmental Award né il relativo premio in denaro di 500mila corone svedesi (circa 46mila €)".

Ecco il post. 

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I have received the Nordic Council’s environmental award 2019. I have decided to decline this prize. Here’s why: “I am currently traveling through California and therefore not able to be present with you today. I want to thank the Nordic Council for this award. It is a huge honour. But the climate movement does not need any more awards. What we need is for our politicians and the people in power start to listen to the current, best available science. The Nordic countries have a great reputation around the world when it comes to climate and environmental issues. There is no lack of bragging about this. There is no lack of beautiful words. But when it comes to our actual emissions and our ecological footprints per capita - if we include our consumption, our imports as well as aviation and shipping - then it’s a whole other story. In Sweden we live as if we had about 4 planets according to WWF and Global Footprint Network. And roughly the same goes for the entire Nordic region. In Norway for instance, the government recently gave a record number of permits to look for new oil and gas. The newly opened oil and natural gas-field, ”Johan Sverdrup” is expected to produce oil and natural gas for 50 years; oil and gas that would generate global CO2 emissions of 1,3 tonnes. The gap between what the science says is needed to limit the increase of global temperature rise to below 1,5 or even 2 degrees - and politics that run the Nordic countries is gigantic. And there are still no signs whatsoever of the changes required. The Paris Agreement, which all of the Nordic countries have signed, is based on the aspect of equity, which means that richer countries must lead the way. We belong to the countries that have the possibility to do the most. And yet our countries still basically do nothing. So until you start to act in accordance with what the science says is needed to limit the global temperature rise below 1,5 degrees or even 2 degrees celsius, I - and Fridays For Future in Sweden - choose not to accept the Nordic Councils environmental award nor the prize money of 500 000 Swedish kronor. Best wishes Greta Thunberg”

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