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Credits: Giornalettismo
31 Ottobre 2019
Ricordate "Monopoli", il gioco da tavolo dove i partecipanti devono acquistare case e proprietà, adatto a grandi e piccini? Preistoria... se pensiamo che adesso in commercio c'è "Squillo". Già dal nome possiamo immaginare. Il funzionamento è simile al Monopoli, con la differenza che chi gioca deve gestire prostitute per diventare un perfetto sfruttatore. È destinato a un pubblico adulto, ovviamente, ed è composto da una serie di card, 99 per la precisione, che indicano quali azioni si devono compiere per vincere. E non sono edificanti.
Ogni giocatore è un "pappone" e gestiste una serie di squillo. Ecco cosa si legge nella istruzioni del gioco: "Gestire le escort, le battone di strada e giovani promesse. Ognuna di queste ha una propria particolarità, parcella e ricavato finale in caso di affari non andati a buon fine, e nel caso la successiva vendita degli organi". Senza parole.
I partecipanti, per essere degli sfruttatori perfetti, devono sapere gestire e manovrare le ragazze al meglio, seguendo le loro caratteristiche, e quindi i loro limiti, contenute in ogni card. Più si va avanti, più si possono incontrare imprevisti e fare punti. La vittoria sarà di chi riesce a sconfiggere il protettore avversario.
La polemica è arrivata subito. Molte associazioni femminili si sono messe sul piede di guerra e hanno chiesto che "Squillo" sia ritirato dal mercato immediatamente. È un passatempo sessista che non ha nulla di ludico.